lunedì 14 luglio 2014

Sono come tu mi vuoi..

Tengo lo sguardo fisso non perché io sia timida. Sconcertata. Ecco. Sì.
Sono molto sconcertata.
Non sono emozionata e non risento dell’attenzione curiosa e avida che mi
state dedicando. Figuriamoci!
Ci sono abituata. Per tutta la vita gente come voi mi ha fissato con gli
occhi lucidi, prima di lanciarsi su di me per… sapete benissimo tutti per
fare che cosa.
Ed io sono sempre stata disponibile. Mi sono lasciata guardare, odorare,
palpeggiare, tagliuzzare, inforcare, leccare e mordere e anche pasticciare e
consumare a più riprese, dopo un breve riscaldamento.
Scusate se la voce mostra qualche esitazione. Non sono raffreddata. Anzi,
sono bella calda. Non è nemmeno l’età. Sono ancora così fresca!
È … è... l’angoscia, sapete.
Penso che tutti abbiate provato almeno una volta nella vita… qui non ci
sono politici vero? Perché loro, beh loro la vita se la gustano senza
scrupoli e incertezze... ma voi avete sicuramente provato quella sensazione
di avere il respiro tra due parentesi.. e non tonde, ma quadre o graffe ( le
peggiori..).. Quelle che non puoi riaprire se prima non hai risolto il
pasticcio che contengono.
E io non ho la forza per fare i conti con la mia esistenza. Quando è troppo,
è troppo!
Ce l’ho nel dna, io, il pasticcio.
Vorrei tanto sfogarmi e dire tutto quello che… ma voi capireste? E,
soprattutto, io ne avrei la forza? Mi sento così morbida, sotto la crosticina
da dura.
Nessuno mi ha mai veramente ascoltata.
Tutti, da me, volevano solo una cosa. Solo e sempre quella. Invece io.. io
avrei preferito dialogare prima di.... Figuriamoci! E invece.. due
preliminari sbavanti, un guizzo di follia nell’occhio e poi… gnam gnam
gnam gnam gnam gnam gnam!!! ... un sorso di vino, un rutto, un lungo
sguardo di compiacimento… ed io.. io non c’ero già più.
A tutti mi donavo! Senza alcun risparmio..
Quante volte vi siete approfittati di me e avete voluto il bis?!! Eh..? E io
niente. Zitta. Distesa nel mio sugo, avvolta negli aromi, così scottante…
Io vi ho dato tutto e voi? Solo una volgare soddisfazione egoistica.
Perché non vi siete mai preoccupati della mia sensibilità?
Ma no... Non voglio crearvi sensi di colpa…
E' il mondo che è fatto così.. Né io né voi possiamo farci niente.
Sono qui per questo malessere interiore.
“Va’ là e parla!” mi son detta. Magari questo groppo… di grumo zero zero
troppo cotto o di macinato, una scaglia d’ osso, non so… magari, ho
pensato, si scioglie e io… magari guarisco, magari mi passa questo star
male tra sfoglia e sfoglia.
Scusate... io.. io sono una lasagna!


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