sabato 5 luglio 2014

Fallocrate in Cuore fragile_Vol 1.

Ci siamo. Inizia l'estate. Ho promesso che sarò violenta, ma non rabbiosa o noiosa come una zanzarina geneticamente alterata.
Metto le scarpe che mi ha regalato John per il mio compleanno.
John è il mio padre spirituale. Laico e uomo. Perché solo un uomo poteva salvarmi.
Devo incontrare sui Navigli un'artista. Una donna.
" Potrebbe interessarti. Potreste fare cose insieme..". L'amore? Sicuramente. E' il suo scopo..
Finalmente, dopo un mese, vado a questo incontro. Metto le "ciabattine" che fanno quel suono "che mi sta' " dice lui. E che equilibrano il suono ovattato del mio cuore pesante di questi giorni.
Lei è bellissima. Ci sediamo in un locale e mi parla di danza, musica, di sé e dell'arte. La sua e quella che sarà nostra. Riconosco. Mi riconosco. Sento amore. I suoi occhi azzurri s'illuminano di quella autenticità che solo noi sanamente pazzi possiamo avere.
Quando esco del locale cammino in disequilibrio e non so bene se sia per i tacchi delle ciabattine di John, per la birra che non ho terminato o per la presenza della mia nuova amica.
E' vero. Mi sono innamorata di quelle parti di me che rivedo in lei. Di una femminilità complessa che va oltre il banale e mi rinfranca da una settimana dolorante e dolorosa.
Gesticolo molto. Guardo il cellulare. Ad un certo punto mi rattristo. Mi chiede il perché.
"Ah no.. l'ennesimo incontro fallimentare con il maschile. E pensavo di essere protetta".
E allora spiego. Si insomma.. io sono una "sfigata". Io il sesso senza amore e coinvolgimento non lo so fare. Al punto che il corpo nudo e crudo per me non ha valore.
La prima volta a 24 anni. Lei ride e dice che per lei fu 10 anni prima.
Io pochi uomini per la mia età di donna matura. Un grande amore con convivenza. Un altro più giovane che è stato un bene forte. Che ancora resta in parallelo.
Poi lo strazio con il mio pianista esorcista. E infine l'amico dei miei segreti. Che ha tradito il mio bene. Lui stava male. Io pure. Ci siamo incontrati. Scambiati opinioni. Scrittura. Era tutto affettivamente intellettuale e pieno. E il sesso era tutto lì. In quell'amore che ci stava guarendo piano piano. Soprattutto lui che si perdeva in atti autolesionistici.
Poi si è spostato tutto. Il corpo è arrivato. Per me è stato un completamento. Ma dopo un paio di incontri lui mi chiama per dirmi che si è innamorato di una più giovane. Forse una coetanea?
Perché lui è più giovane. Insoomma si è innamorato di una situazione complessa, ma più giovane. Lui che ha sempre riso alla parola amore.
Sicuramente la società e gli amici accetteranno di più questa nuova complessità. Perché io non rientro negli schemi.
Si è innamorato al punto da non avere neanche il tempo di porre un piccolo dubbio sul valore della mia presenza nella sua vita. Si, insomma.. Di punto in bianco sparisce tutto. La parola. La complicità. La verità.
Alla fine io devo capire. Capirò. Sono più matura.
E magari non arrabbiarmi neanche troppo.
Lei mi guarda divertita. Perché ne parlo con importanza e ironica dedizione.
Le chiedo: ma dove ho sbagliato? L'altro era uno spostato e ne ero consapevole. Volevo e dovevo farmi male. In questo caso, era tutto dichiarato. Amichevole.. Arriva il sesso e scappa. Perché scappano tutti?
Lei ride. " Cerchi giustificazioni dove non ce ne sono. Magari hai semplicemente incontrato una persona superficiale. Serve una persona matura qui..". Annuisco.
Usciamo. Le do' uno "strappo". Ci salutiamo. Sento il profumo dei suoi capelli. Guardo il cell. E le dico: " Ecco. Domani lo vedo. Mi rida' le mie cose".
Lei ride di gusto. Sono una comica nata. Dell'amore.
Forse è il caso di usare i miei superpoteri creativi e trasformarmi in zanzara tigre..




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