sabato 20 settembre 2014

Cosa fa un bolscevico quando si tuffa nel mar rosso?

L'arte non fiorisce grazie alle sovvenzioni e non fiorisce in una scuola d'arte, musica o recitazione. E' qualcosa di più spaventoso, sordido, divertente e di più vero delle certezze di un qualsiasi insegnante, politico o istituzione.
E questo perché la sua essenza è la stessa dell'anima. E' il contrario della visione razionale del mondo. Per questo corre sempre il rischio di essere disprezzata.
Questo pensiero è il mio passaggio. E' il passaggio dal mar ligure all'oceano.
E' più salato il mare o l'oceano? Ci sono tante teorie, ma io l'oceano non l'ho mai visto. Eppure l'ho sognato ieri notte.
Mi sono svegliata all'improvviso con l'immagine del passaggio. Un mare che si apre e io che ci cammino in mezzo. Poi tutto si richiude. Risalgo e diventa oceano. E io sono lì. Da qualche parte.

"Il passaggio da mare ad oceano. E' il punto di passaggio. E' un sogno".
"Ti sei già addormentata?!? Sarà il troppo studio...".
Fassby mi risponde ironizzando sui libri che sto' tentando di studiare in 3 giorni.. E io, tra un libro e l'altro, e un sonnellino, avevo appuntato, mezza rimbambita, in una bozza, questo sms per lui. Era una sensazione piacevole. Di equilibrio e amore. Volevo condividerla con lui che come me pensa che dall'acqua proveniamo e lì ritorneremo.

Mi sono chiesta tante volte perché io sia approdata al teatro più di dieci anni fa. Lo so che John vorrebbe che dessi prima all'analisi il merito della mia ricerca. Che lo riconosca. E io lo riconosco. Ma prima di tutto riconosco me stessa. Perché lui da solo, senza di me, e io da sola senza di lui, non sarei mai riuscita. L'amore si fa in due. Il sesso anche da soli o anche in gruppo. Passa e poi distrugge se non si condivide niente d'importante, fondante e desiderante. E se non si ha il coraggio di sanguinare veramente e mettersi in discussione.

Ho scritto ieri a John che non rinnego nulla di lui e del nostro rapporto, ma la lontananza da lui e dal suo studio mi stanno facendo riflettere e crescere.
Pensa che io sottovaluti la profondità del mio rapporto con lui. Tutt'altro. E' in sua difesa che ne sto' lontana. Dopo eventi che lì sono accaduti e hanno inquinato me e lui. Voglio molto, molto bene a Giovanni.

Non sono ferma. Non lo sono stata. Ho viaggiato ( low-cost perché il mio conto sta' raggiungendo lo zero). Ho incontrato persone vere. Marco di Asuchwitz.. E la Polonia. Così semplice ancora in un Europa che ci vuole tutti uguali. Tutti uguali. Senza identità. E' mai possibile e veritiero da accettare?
Non c'è unità senza rispetto e fondamenta.

Ho scritto. Portato avanti i miei progetti e chiuso alcuni rapporti che non mi facevano crescere e stare bene.
Perché dai miei errori almeno ho capito che è inutile trascinare o portare avanti scambi basati sulla sfiducia e sull'idea di potere.

Di contro se ne sono aperti altri. Di rapporti. Anzi, Riaperti. Quello con mio padre soprattutto. E' il rapporto più importante. E nella sua decostruzione e ricostruzione, John mi è stato vicino. Anzi, è stato fondamentale perché io ho sempre difeso l'idea del padre. Per sopravvivere alla violenza psichica mi ero adattata ad un'idea da Mulino Bianco. E stavo male.
Fuori ero "carina". Gentile e dolce. E dentro urlavo. E dal momento che io non avevo il coraggio di farlo, l'ha fatto il mio corpo per me. Con febbri e sangue e la mia "volontà" che mi trascinava in ufficio.
John in tutto questo è stato fondamentale. Perché sono arrivata quasi dissanguata da lui. La vita, la mia verità usciva fuori e mi parlava nei fiumi di quel rosso. Che è il sangue dello sfondo di questo Blog.
Non l'ho scelto io. L'ha scelto Ragazzo. Cuore Fragile tre. Che non ama essere chiamato così. Ma questa è la mia storia e non posso censurarmi ed essere disonesta con me stessa. Ci sono azioni che hanno conseguenze. I miei occhi e il mio corpo rigettano le ferite nella scrittura. Io non ho più paura di essere dicendo la verità dei miei pensieri. Lui, Ragazzo, consciamente o no, ha scelto il colore del sangue che ci accomunava. Il dolore di un desiderio di non essere travolti da un potere.
Poi ha preferito uccidere. Qualcosa. Non me. Nessuno ha questo potere sulla mia essenza, se non me stessa.

E scrivendo onestamente sono rimaste le persone che mi amano. Nonostante tutto. E sono rimasta io. Che sono poi quella che mi accompagnerà fino alla morte. E' una banalità dirlo, ma una difficoltà insostenibile da praticare.
Non sono perfetta. Per fortuna. Ma sono onesta nei miei errori e disposta a riconoscerli e riconoscermi se incontro altra onestà.
John è onesto. Anche Diego nella sua disgregazione. Nonostante il dolore e il male. Il mio Mr D. Perché ci sono errori ed errori, ma di fondo c'è sempre una condivisione profonda di qualcosa che ha a che fare con una verità. E se si tocca la verità senza paura, allora l'essere umano resta. Nonostante gli errori. Nonostante gli sbagli che ognuno di noi fa e farà. Figli di un'imperfezione che nasconde la vera Bellezza. La sua artisticità, la sua arte toccava e si condivideva nella mia.
Questo resta. Per questo siamo rimasti. Malgrado tutto.
Ma di lui, di Diego, scriverò più avanti. Non ora. Perché è un altro rapporto in riapertura, di cui scriverò a parte.

In questo blog, descrivo la mia vita per le cicatrici che hanno lasciato sulla mia anima. Non m'interessa più essere carina o "accettata" o "potente" nell'idea del sociale, ma vera.
Alla fine di questo percorso terreno, che descrivo in queste "pagine" virtuali, non resterà nulla. Non sopravviverà il mio conto in banca ( già al limite della sopravvivenza..), gli amici veri e quelli più o meno fidati, le mie fotografie su facebook... ma sopravviverà, forse, il peso della mia anima. E se non è pesante, si perderà nel nulla della polvere che spero sia gettata al largo del mio mar ligure.
Ecco. Digressione egocentrica.
O Fassbinder! Amico mio. Ho fatto testamento. Ricordati e non tradirmi: hai il compito di cremarmi e gettare le mie ceneri al largo di Riomaggiore!
Voglio tornare nel mare da cui tutti proveniamo. L'acqua. Sono nata lì. Nuotando nell'acqua del ventre di mia madre. E lì morirò. Nel ventre del mare. Che per me è sempre stato paterno. Ma prima devo conoscere ed assaggiare l'oceano.

L'oceano. Ora posso andarci. Ho iniziato a fare analisi prima e poi teatro e musica e la scrittura per indagare la verità dell'essere umano e la sua anima. Per la verità dell'esistenza. Non mi stancherò mai di riappropriarmi di questa parola: VERITA'.
Non mi bastava, anzi ero profondamente infelice nell'adeguarmi ai lavori normali e ad una vita secondo le regole "imposte". Non vere.
Io non inseguo i soldi. Tantomeno la fama o il riconoscimento dell'altro e degli altri.
Io inseguo la verità dell'esistenza. Della mia dapprima, chiaramente. E se per farlo devo attraversare anche ciò che è sconveniente, pornografico, brutto, o sporcarmi ancora, lo farò.
Se il risultato di ogni mia azione sarà uno scandalo o verrò disprezzata o messa sul rogo come una strega, ecco, allora avrò la conferma di avere raggiunto la verità.

"Io penso che scandalizzare sia un diritto, essere scandalizzati un piacere e chi rifiuta il piacere di essere scandalizzato è un moralista, il cosiddetto moralista". 
Salò o le 120 giornate di Sodoma. Pier Paolo Pasolini.






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